Lettere al Direttore
28 Febbraio 2014

Pozzuolo del Friuli, l’assessore che non sa ascoltare

di Redazione | 4 min

Il 18 gennaio scorso l’Assessore Fusari ebbe la cortesia di illustrare, ai soci di Italia Nostra riuniti in assemblea, le ipotesi di riutilizzo della Caserma Pozzuolo del Friuli nell’eventualità del passaggio dal demanio dello Stato a quello comunale. Riepilogo e schematizzo: studentato per l’Università, edilizia residenziale, parcheggio, attività commerciali.

Una ipotesi, a mio parere, di corto respiro che non valutava altre possibilità sulle quali, credo, valesse e valga la pena di aprire un confronto.

In data 27 gennaio, da cittadino, ho inviato questa mia opinione all’Assessore Fusari confidando in una risposta, che non ho ricevuta.

Allego copia della lettera nella speranza che il tema possa essere occasione di pubblico confronto.

Certo di attenzione

Ranieri Varese

Gentile Assessore Fusari.

In primo luogo le chiedo scusa per la mia uscita anticipata dalla sala ove lei ha avuto la cortesia di illustrare ai soci della sezione ferrarese di Italia Nostra alcune delle valutazioni che l’Amministrazione Comunale ha compiuto circa la possibilità di utilizzo delle Caserme Pozzuolo del Friuli e Bevilacqua. Un familiare veniva quella mattina dimesso da una clinica, ove era ricoverato, e dovevo andarlo a prendere.

Ho ascoltato con grande attenzione la sua relazione e le sono grato per la chiarezza con la quale ha illustrato alcune opzioni.

Nel mio intervento, da privato cittadino quale sono, e ora con questa lettera, le chiedo ne vengano valutate anche altre, possibili e, mi pare, non minori né indegne.

Certo per ristrettezza di tempi lei ha parlato della vicinanza di Schifanoia alla Caserma Pozzuolo del Friuli solo come un dato topografico. Ma, forse, il senso della presenza andava comunque indicato.

Lei sa bene che non esiste a Ferrara un ‘sistema musei’, auspicato dalla legislazione regionale, richiesto dalle associazioni cittadine, presente e funzionante in altre città della regione. Ferrara, la cui eccezionalità è stata riconosciuta dall’Unesco, ha, paradossalmente, poco investito sul proprio patrimonio ed ha preferito scelte diverse.

Credo che valorizzare la città, sia sotto l’aspetto urbanistico che per le testimonianze che sopravvivono dal XIV al XX secolo, sia un impegno che deve essere assunto. Lo penso come atto politico, non per un generico e, se fosse così, futile credere in una funzione salvifica della cultura, con un uso deviante e sterilmente autoconsolatorio del termine.

Trasportato in termini concreti e in tempi credibili sono convinto che la capacità attraente della città sarebbe sicuramente accresciuta se di fianco alle iniziative espositive e musicali e alle altre occasioni  vi fosse una rete museale integrata in percorsi cittadini, funzionante ed efficiente.

Oggi così non è, come lei da amministratore sa. Manca collaborazione fra le istituzioni, sono quasi del tutto assenti i servizi, manca, a completare il quadro, il Museo della città.

Faccio alcuni esempi: mancano quasi del tutto le guide ai musei, manca una editoria specifica, non esiste una biblioteca, la fototeca è congelata, il rapporto con l’università è quasi assente, le associazioni stentano a presentare progetti comuni, l’amministrazione fatica a fare discorsi di lungo periodo o, almeno, a renderli noti.

L’area della Caserma Pozzuolo del Friuli potrebbe, a mio parere dovrebbe, essere destinata al Museo della Città: il Museo del vivere quotidiano, nella città attraverso i secoli, che raccolga le testimonianze del lavoro, della religiosità, della organizzazione del governo pubblico, della vita e della morte.

Un concorso di idee, per la sistemazione dell’area, metterebbe Ferrara al centro di un dibattito che coinvolgerebbe non solo i ferraresi.

Un ultimo esempio concreto è l’utilizzo della ‘cavallerizza’. Se vogliamo, come dovremmo, che i visitatori ritornino ai musei bisogna creare occasioni e strutture. Schifanoia come gli altri in città ha nei depositi ricche testimonianze ed opere che non vengono esposte per mancanza di spazii. La cavallerizza potrebbe, dovrebbe a mio parere, essere la sede per mostre temporanee organizzate dal museo, in prevalenza con propri materiali, la sala, polivalente,  potrebbe, dovrebbe, essere utilizzata anche per convegni, conferenze.

Mi scusi di nuovo per l’assenza e per il poco di tempo che le ho portato via. Mi aspetto che questi temi vengano, da lei, dal Sindaco, dagli amministratori, considerati e valutati come possibili. Mi aspetto, da cittadino, una risposta e una indicazione.

Posso auspicare che questo possa avvenire? Non senta come una provocazione il dono degli atti del convegno sui musei.

Mi creda

 

Ranieri Varese

Ferrara 27 gennaio 2014

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